testi teatrali di emma dante     evaelabambola

voce e chitarra: carmen consoli
musicisti: massimo roccaforte (mandolino)
santi pulvirenti (chitarra acustica e buzouki)
puccio panettieri (batteria e percussioni)
marco siniscalco (contrabbasso)
andrea di cesare (violino)
giancarlo parisi (fiati)
voce recitante: simona malato

scenografie: valerio di pasquale
costumi: lou

produzione: francesco barbaro

Carmen è un nome scomodo da pronunciare. È monco. Manca il finale. La sua musica è sempre in movimento ed è incompiuta come il suo nome, rimane sospesa in cerca di un’utopia e tutte le volte che la sfiora ci lascia senza fiato.
La voce di Carmen corre, rallenta, cade, si rompe, ci entra nel cuore a pezzetti e il suo ritornello ci rimane in testa come una tempesta del cervello.
I suoi testi sono brevi atti unici dolci e tremendi con una parata di eroi tragici, peccatori imbelli del nostro tempo che abitano un mondo in cui si confondono verità e menzogna, santità e sudiciume, estasi e maledizione. La sua canzone è una donna determinata e forte che partendo da un teatro di provincia viaggia per le metropoli, fiera di mostrarsi diversa dai luoghi comuni che la vorrebbero remissiva e sottomessa. Mi piacerebbe rappresentare a teatro la sua canzone sotto una luce a pioggia che bagna il corpo di un’Eva sposa con una mela in mano. Un momento di dubbio ed Eva, peccatrice e imperfetta, mangia il frutto proibito. In questo istinto originario sta la musica di Carmen, in questo “matrimonio” col
peccato, senza nessuna preghiera di assoluzione.

Il suo nome è monco. Manca il finale. È uno spettacolo a sipario aperto, destinato a durare…

Emma Dante


RECENSIONI

Carmen

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