carnezzeriatrilogia della famiglia siciliana

di Emma Dante
prefazione Andrea Camileri

FAZI – pp. 180
Collana Le Vele
Euro 14,50

Dalla più significativa autrice di teatro emersa in Italia negli ultimi anni, la trilogia della famiglia sicilianaformata da Carnezzeria,mPalermu e Vita mia, definita dalla critica italiana e francese un capolavoro della drammaturgia contemporanea.

Nina è una scimunita. Non sa niente, è una reclusa. Per tutta la vita ha abitato in una casa con porte e finestre sbarrate, in una famiglia incestuosa, che tramanda, da padre in figlio, lo stupro e la violenza. Nina è un’idiota e come tutti gli idioti è più vicina a Dio di chiunque altro. Accetta infatti la sua sofferenza e ama incondizionatamente i suoi carnefici, che dopo averla messa incinta cercano di disfarsene come una cosa inutile.

Gaspare, Uccio e Chicco. Tra loro c’è un morto che deve occupare un letto al centro della stanza, ma la madre non vuole saperne, vacilla, si mette a sedere, piega la testa di lato e se li guarda a uno a uno, i suoi maschi di casa: il grande, il mezzano, il piccolo? Come fa a sentirlo “suo” quel figlio morto? Con quale coraggio lo porterà fra le braccia sul letto «conzato di lutto», dopo averlo vestito e avergli bisbigliato nell’orecchio parole d’amore?

La famiglia Carollo – Mimmo, nonna Citta, Giammarco, zia Lucia, Rosalia – tenta di varcare la soglia della loro casa-bunker e di uscire per la passeggiata, per il rito domenicale. Gesti che si formano perfettamente dentro la testa, ma non riescono a passare nei muscoli, nel sangue.  Storie di famiglie di carne da macello, con i loro legami morbosi, con  fughe isteriche e paralizzanti, i tentativi folli e disperati di ritardare fino allo stremo delle forze l’ultimo giro prima della morte. Storie di famiglie dal ventre fertile e deformato dove troppi figli si accalcano e succhiano linfa da un groviglio di cordoni ombelicali. Scalciano, spingono, ma non riescono a uscire.

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