Hans-Werner-Henze-Gisela-regia-Emma-Dante-Teatro-Massimo-Palermo-2015-photo-©-Rosellina-Garbo-2

Musica Hans Werner Henze

Libretto Hans Werner Henze, Michael Kerstan, Christian Lehnert     

 

Direttore Constantin Trinks

Regia Emma Dante

Scene Carmine Maringola

Costumi Vanessa Sannino

Movimenti coreografici Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco

Luci Cristian Zucaro

Assistente alla regia Giuseppe Cutino

Assistente alle scene Roberto Tusa

Assistente ai costumi Sylvie Barras

 

Cast

Gisela Vanessa Goikoetxea – Arianna Vendittelli

Gennaro Esposito Roberto De Biasio – Marcello Nardis

Hanspeter Schluckebier Lucio Gallo – Şzymon Komasa

Turisti

Maria Chiara Pavone, Patrizia Gentile, Rosolino Claudio Cardile, Giuseppe Esposito, Salvatore Grigoli

Attori della Compagnia Sud Costa Occidentale

Federica Aloisio, Valentina Chiribella, Lorenzo Covello, Dimitri D’Urbano, Silvia Giuffrè, Federica Marullo, Simona Miraglia, Dario Muratore, Chiara Muscato, Marzia Pellegrino, Quinzio Quiescenti, Joshua Rizzuto, Daniele Savarino, Valerio Tambone, Giovanni Tuzza, Alessandro Vella, Giusi Vicari, Sabrina Vicari, Paola Virgilio, Gisella Vitrano

 

Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo

Maestro del coro Piero Monti

Nuovo allestimento del Teatro Massimo

 

Sinossi

PROLOGO. Gennarino, vestito da Pulcinella, si rivolge al pubblico accogliendolo in teatro.

Sonetto I – Le farfalle (Coro).

Scena I. Alla stazione di Napoli. Un gruppo di turisti è appena giunto dalla Germania. Il sole è forte, iniziano a togliersi i cappotti. Tra di loro c’è Gisela, giovane studentessa di storia dell’arte proveniente da Oberhausen, con il fidanzato Hanspeter, vulcanologo. Lei vuole visitare il museo nazionale, Hanspeter schernisce chi crede nella felicità. Gennarino si offre come guida per il gruppo di turisti: mostrerà loro la città, e quella stessa sera li condurrà a teatro.

Scena II. Teatro di San Ferdinando a Napoli. Gisela, Hanspeter e gli altri turisti sono tra il pubblico. Va in scena Le nozze mancate di Pulcinella, con Gennarino quale interprete principale. Gisela è ammaliata, e i due si accordano per un appuntamento due giorni dopo. Intermezzo. Hanspeter chiede ai suoi amici Dick, Ed e Dan di seguire da vicino Gisela, e riferirgli se si incontra con Gennarino: Hanspeter vuole riportarla in Germania.

Scena III. Nei boschi, due giorni dopo, al tramonto. Gisela aspetta Gennarino e canta un’aria d’amore. Dick, Ed e Dan la seguono. Gennarino arriva, Gisela gli dice che vuole tornare a Oberhausen con lui. Gennarino ha paura del grigio, dell’avidità e del freddo del Nord, ma acconsente a seguirla in Germania, perché ha paura di rimanere nella sua amata Napoli, dominata dalle organizzazioni criminali. Progetta inoltre di completare la sua tesi di dottorato sul teatro delle marionette tedesco.

Sonetto II – Saturnidi, veicoli lunari (Coro).

Scena IV. Alla locanda “Da Scarlatti” a Napoli. La sala è decorata, tutti aspettano Gisela: Hanspeter vuole chiedere la sua mano quella stessa sera. Ma Gisela è in ritardo: alla fine giungono i tre amici di Hanspeter e annunciano che la ragazza è scappata con Gennarino.

PARTE II PROLOGO. Alcuni giorni dopo. Una bambina chiama Gisela e Gennarino.

Scena V. A Oberhausen, alla stazione del treno. Il tempo è freddo e grigio. Gennarino e Gisela siedono su una panchina. Gennarino è affascinato e al tempo stesso spaventato dal mondo nordico, con il suo amore per l’oro e le sue nebbie. Gisela lo rassicura.

Sonetto III – Il passero e la fortuna (Coro). Gennarino canta una vecchia canzone napoletana, “Aggio saputo ca la morte vene”. I due giovani innamorati non possono tornare a Napoli, ma non hanno trovato dove stare a Oberhausen: aspettano un altro treno, che li porti da qualche altra parte. Mentre attendono, si addormentano.

Scena VI. I sogni di Gisela. Nei tre sogni Gisela, Gennarino e Hanspeter sono personaggi di un mondo ispirato alle favole dei fratelli Grimm e popolato da un numero crescente di pipistrelli. Mentre Gisela e Gennarino dormono, sullo sfondo si aggirano i tre amici di Hanspeter. Quando Gisela si sveglia dall’ultimo incubo, è spaventata e vuole andare via. Gli amici di Hanspeter immobilizzano Gennarino.

Scena VII. Mattina presto alla stazione. Sta nevicando, sullo sfondo si vede il Vesuvio. Arriva Hanspeter, vuole colpire Gennarino, ma Gisela lo schiaffeggia. Hanspeter e i suoi amici se ne vanno. Gisela e Gennarino vengono circondati dai personaggi della Commedia dell’Arte. Il Vesuvio erutta gioiosamente. I giovani innamorati sono liberi e felici.