testo e regia emma dante   Il-festino-Gaetano-Bruno-267-copia

con
gaetano bruno

luci
antonio zappalà

foto
carmine maringola

produzione
sud costa occidentale

in collaborazione con nuovo teatro nuovo di napoli, festival delle colline torinesi

“Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme”. Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò”
Vangelo secondo Matteo

“Paride sono io. Io e mio fratello siamo identici come due gocce d’acqua con l’unica differenza che io cammino e lui no. Io sono il corpo e mio fratello è la mente, io mangio e Iacopo si sazia, io dormo e mio fratello sogna…
Quanti scherzi abbiamo fatto e tutti ci cascavano: ci scambiavamo i nomi e nessuno poteva distinguerci, tranne la mamma che puniva solo me. Ogni volta che io mi sedevo sulla sedia a rotelle di mio fratello per fare uno scherzetto, la mamma mi chiudeva al buio nello sgabuzzino. Te la posso dire una cosa? Ho passato la vita dentro lo sgabuzzino, in castigo, da solo. All’inizio avevo paura, mi mancava l’aria e le scope mi guardavano storto!
Poi col tempo ci ho fatto amicizia: gli ho dato dei nomi e ho cominciato a parlarci. Te la posso dire una cosa? Loro mi rispondevano. Sapessi quante cose ci siamo detti! Mio padre mi sfotteva, diceva che io ero tutto aggrippato ‘ntesta e mio fratello nelle gambe.
Io gli volevo bene a mio fratello e ho passato la vita a cercare di convincerlo ad alzarsi. Tutto ho messo in equilibrio per dimostrarglielo: gli stuzzicadenti, le posate, l’ombrello di papà, lo scopettino del cesso, i nostri spazzolini da denti e infine le scope, tutto tranne lui che era il più facile, che tutti i cristiani stanno in piedi, ma lui mi ha fatto penare! Per lui sono diventato un ricercatore di baricentri”.

Oggi, Paride compie trentanove anni e dietro la porta non c’è più nessuno. Persa è la chiave e nello spazio ristretto dentro il quale vive, si allarga ogni giorno la sua libertà. Con un senso di felice evasione, Paride s’inverte col suo doppio, ci gioca, lo sfotte e non capisce più se dei due è l’altro o se stesso. Dentro lo sgabuzzino scarta il regalo del suo compleanno, ricevuto dal padre: otto scope e una lettera di auguri. Lo stanzino si affolla:Guendalina, Giangaspare, Vincenzo, Antonella, Carola e Sammy sono invitati al festino dei due gemelli.
Iacopo balla con le scope il cha cha cha mentre Paride gli sussurra all’orecchio la formuletta magica: “thalita kuum, thalita kuum”…
Le scope rimangono dritte, in equilibrio.

Emma Dante


RECENSIONI

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