di Emma DanteCover Cenerentola  def

illustrazioni Maria Cristina Costa                                      

Cenerentola fa da sguattera alla matrigna e alle due sorellastre che passano le giornate a vomitare malignità e pettegolezzi. Dentro le quattro mura di casa le tre streghe sono sciatte, trasandate e comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Quando entrano in contatto con l’alta società i loro modi diventano raffinati, la matrigna si riempie la bocca di francesismi e le due orribili sorelle rispettano le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe, il suo disagio lo esprime in dialetto, la lingua privata con cui dire in tutta franchezza, ma anche la lingua della vergogna, quella che non si può parlare in pubblico. Cenerentola non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la sua indole è nobile sia all’interno che all’esterno della casa. Tutto è giocato tra il dentro e il fuori. Ciò che non si vede è magico, ciò che è alla portata degli occhi è reale. La bacchetta magica della fata non è potente quando trasforma la zucca in una carrozza bensì quando ristabilisce la giustizia e aiuta l’amore a germogliare. La morale? I cattivi non saranno mai degli eroi nè tanto meno rimarranno impuniti.

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